La tragedia di Sharm-el-Sheik ha a che fare con un bimbo italiano di 6 anni che si trovava in vacanza con i propri genitori. Sfortunatamente, Andrea Mirabile è deceduto proprio durante la sua vacanza in Egitto. Le cause della sua morte sono ancora avvolte nel mistero. Molti avevano pensato ad una intossicazione alimentare, trattandosi di un luogo in cui casi del genere sono all’ordine del giorno. Tuttavia, non lo si può ancora affermare con certezza.
A distanza di tempo dalla tragedia che ha coinvolto il piccolo Andrea, il suo corpo è finalmente ritornato in Italia. In Egitto era stata fatta un’autopsia, i cui risultati però non sono ancora arrivati ai medici legali italiani. Quando la salma è stata riportata in Italia, non è stata sfruttata a dovere per risalire alle cause del decesso. Questo perché è arrivata senza il contenuto gastrico, che sarebbe stato fondamentale per lo sviluppo delle indagini e per risalire alle motivazioni reali.
Una volta rientrata in Italia e dopo la tragedia consumatasi in Egitto, i genitori del piccolo Andrea hanno chiesto alla procura di Palermo di indagare su quanto accaduto. In effetti, durante la loro permanenza, anche il padre si era sentito male. Ecco perché l’ipotesi più probabile è quella di un’intossicazione o di un avvelenamento. Tutti gli accertamenti fatti in Italia non hanno portato ai risultati sperati. Non si conoscono ancora i risultati degli esami tossicologici né di quelli istologici.
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L’Egitto, a seguito della tragedia, aveva mostrato massima collaborazione per venirne a capo e per indagare su quanto accaduto al piccolo di 6 anni. Nonostante questo, sta assolutamente ritardando nel fornire i risultati delle varie analisi compiute lì. La richiesta da parte delle autorità giudiziarie italiane di avere al più presto i dati e i risultati necessari potrebbe richiedere tempo per essere soddisfatta. Molti infatti sostengono che sia arrivato il momento di coinvolgere il Ministero ed il Governo per velocizzare gli atti.
