Rossella Cominotti uccisa dal marito: l’ombra del satanismo, la droga in albergo. La versione dell’uomo non convince

Rossella Cominotti

«Io e Rossella avevamo deciso di farla finita insieme, ma dopo averla uccisa io non ce l’ho fatta». La versione di Alfredo Zenucchi, fermato dai carabinieri in Lunigiana mentre si allontanava in macchina dopo aver ucciso la moglie, sembra essere confermata da una lettera che la donna ha scritto prima di morire. «C’è una lettera, apparentemente scritta dalla donna e sottoscritta da entrambi, che palesava i propositi suicidi. Il medico legale intervento sul posto constatava che la donna sarebbe deceduta a seguito di uno choc emorragico», ha fatto sapere la Procura di La Spezia. Ma i punti da chiarire sono ancora tanti.

La versione del marito

«Volevamo buttarci da un dirupo insieme… lei voleva morire vicino al mare», ha detto Alfredo Zenucchi. E ancora: «Anche io mi sono tagliato le vene, ma non sono riuscito a farla finita». L’uomo, ha riferito il suo avvocato, Alberto Rimmaudo, ha ferite da taglio ai polsi che si sarebbe fatto tentando il suicidio mercoledì sera, e due al collo, fatte dalla moglie quando avevano tentato la prima volta. Avevano invece abbandonato l’idea di suicidarsi con il gas di scarico della vettura.

Quando è stato fermato dai carabinieri ad un posto di blocco, Alfredo Zenucchi «si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi – ha riferito il legale – e aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi». La versione dell’uomo però, non convince.

Riti satanici e droga

Alfredo Zenucchi è descritto da tutti come un «tipo strano, schivo e taciturno». Sui social, segnala Repubblica, ricerca siti satanici che evocano “Angeli e demoni”, sangue e vampiri. Da segnalare, inoltre, che la coppia ha fatto uso di eroina in hotel. Diverse siringhe sono state trovate nella stanza d’albergo, dove giaceva la donna.

L’ha vegliata per 36 ore

Dopo avere ammazzato la moglie, Zenucchi non ha trovato il coraggio di togliersi la vita e dopo essere rimasto nella stanza 36 ore accanto al cadavere è fuggito in auto. Ieri, sabato 9 dicembre, è emerso che la coppia aveva tentato di suicidarsi già lo scorso 3 dicembre, due giorni dopo l’arrivo in albergo, usando ancora la lama del rasoio. Non si parla del movente. «Nessun riscontro a motivi economici, l’edicola gestita dai due coniugi non andava bene ma non erano oppressi dai debiti, né a questioni sentimentali, di gelosia», dice l’avvocato.

«Il ritratto che emerge è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in se stessa». Anche nello spezzino, negli ultimi giorni non uscivano quasi mai dalla stanza, solo Zenucchi sarebbe sceso poche volte per mangiare qualcosa o fumare dicendo che la moglie aveva l’influenza. Lunedì mattina a Massa è fissata l’udienza di convalida del fermo davanti al gip. Il giorno dopo a Spezia la procura affiderà l’incarico per l’autopsia.

Leggi anche: La Spezia, Uccide la moglie nella stanza d’albergo: “Eravamo d’accordo ma non ho rispettato i patti” La confessione choc

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