Martina Patti ha ucciso la piccola Elena senza mai guardarla in faccia, nuovi dettagli nel processo per la mamma killer

elena del pozzo

A breve avrà inizio il processo contro Martina Patti, accusata di avere ucciso sua figlia di 5 anni, Elena Del Pozzo. E’ accaduto lo scorso 13 giugno a Mascalucia, in provincia di Catania. La piccola è stata uccisa a coltellate, per poi essere seppellita in una buca poco lontana dalla residenza di sua madre. Le prove che inchiodano la donna sono moltissime, al punto che lei ha dovuto anche confessare. In occasione dell’inizio del processo, Fanpage ha voluto saperne di più intervistando il Tenente Colonnello Carlo Romano, comandante della Sezione di Biologia Molecolare del RIS di Messina.

La prima cosa che il RIS ha accertato è il luogo del delitto. Infatti, nonostante la confessione di Martina Patti, è molto importante stabilire se l’omicidio fosse premeditato o meno. Quindi bisogna ricostruire ogni passaggio. Per questo la Procura ha affidato le indagini a Carlo Romano, che ha svolto i dovuti controlli sia nella casa della vittima che vicino al luogo del ritrovamento. Ma con estrema certezza il Tenente afferma che le coltellate sono state date vicino al luogo del ritrovamento e assolutamente non nell’abitazione. Lo confermano anche le telecamere della zona.

“La piccola è stata uccisa con un numero elevato di coltellate e quindi avremmo trovato le caratteristiche tipiche dell’accoltellamento come proiezioni ematiche o tracce di sangue, anche se latenti o lavate, in quanto rintracciabili con varie tecniche che noi utilizziamo per poterle rinvenire, tra cui il luminol”. A confermare questa tesi anche il controllo delle macchine di Martina Patti e del suo fidanzato. Nessuna traccia della piccola è stata trovata che potesse indicare lo spostamento del cadavere da un luogo all’altro. Per quello che riguarda invece la scena del delitto, il Tenente ha dei dettagli inquietanti.

Martina Patti ha scavato la buca della figlia ore prima di compiere l’omicidio

Martina Patti ha coperto sua figlia Elena Del Pozzo con dei sacchi neri della spazzatura prima di ucciderla a coltellate. Probabilmente lo ha fatto per non guardarla in volto mentre la stava massacrando. Ma questo ha portato a un’altra conseguenza: nessuna traccia di sangue è stata rinvenuta sui suoi vestiti. Nonostante ciò, sulle buste erano ben evidenti le impronte delle sue mani, a conferma del fatto che è stata lei a coprire la piccola e a compiere l’omicidio. Che secondo Carlo Romano è stato premeditato. Quella stessa mattina una telecamere ha inquadrato la donna mentre andava nei campi a fare jogging.

Sarebbe stato durante quelle ore che Martina Patti ha scavato la buca dove successivamente avrebbe sepolto sua figlia Elena Del Pozzo: “Ha agito da sola e con premeditazione. Il movente resta per ora non perfettamente chiaro. Dalle indagini dei miei colleghi, dagli atti ed elementi raccolti, viene fuori una personalità della Patti, a mio avviso, non troppo matura. Ci sono una serie di elementi personali e familiari combinati che forse hanno prodotto questo impulso omicida. Però nessuno può dire con certezza quale possa essere stato il movente e forse non è neanche unico”.

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