Docente esclusa dall’assunzione con la Buona Scuola, Condannato Ministero dell’Istruzione

giuseppe valditara ministro istruzione docenti

Pochi giorni fa il Ministero dell’istruzione è stato condannato per un’ingiustizia ai danni di una docente di Catania. Quest’ultima, voleva partecipare al piano straordinario di assunzioni avviato durante il governo di Matteo Renzi con la famosa ‘Legge sulla Buona Scuola. Ebbene, in realtà, le è stata negata tale partecipazione poiché è stata depennata dalle graduatorie provinciali perdendo, quindi, la possibilità di essere immessa a ruolo.

In realtà, tantissimi insegnanti, prima del 2019 sono stati depennati dalle Gae per non aver presentato la relativa domanda di aggiornamento facendo ricorso, quindi, sia al giudice amministrativo che al giudice del lavoro per rivendicare il diritto al loro reinserimento. Da quel momento ci sono state delle battaglie legali in seguito alle quali sia il Consiglio di Stato che la Corte di Cassazione avevano stabilito che tali insegnanti  avevano diritto ad essere reinseriti in occasione della nuova finestra di aggiornamento delle graduatorie. Ciò è accaduto anche alla docente catenese.

In seguito all’ingiustizia ricevuta, quest’ultima è stata difesa dall’avvocato Dino Caudullo che ha prontamente presentato ricorso al tribunale di Catania rivendicando il diritto ad essere assunta a tempo indeterminato e ad avere il risarcimento per i danni subiti. Anche il giudice del lavoro, Federica Porcelli, condividendo la strategia difensiva dell’avvocato, ha accolto il ricorso in quanto la docente aveva effettivamente diritto a partecipare al piano di assunzioni straordinario del 2015. Dunque, è stato dichiarato e accertato il suo diritto ad essere assunta a tempo indeterminato con decorrenza dall’anno scolastico 2015/2016.

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Precisamente, nel corso del processo, si è accertato che molti docenti, con punteggio inferiore a quello della docente catenese, all’atto del depennamento, non erano più presenti nelle graduatorie ad esaurimento bensì, addirittura, erano stati immessi in ruolo proprio con la Legge della Buona Scuola. Dunque, in seguito a ciò, il Giudice ha sentenziato il diritto della docente ad essere immessa in ruolo secondo gli stessi criteri e condizioni applicate ai docenti assunti in seguito alla Legge Straordinaria 107/2015 del Governo Renzi.

Inoltre, è stata condannata l’amministrazione scolastica ad immettere in ruolo la ricorrente a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 ad ogni effetto, giuridico, economico e previdenziale. Quanto al ministero dell’Istruzione, c’è stata la condannata ad un maxi risarcimento per i danni subiti dalla docente quantificato in più di 100 mila euro. A tale somma, dovrà aggiungersi anche tutte le retribuzioni che l’insegnante avrebbe dovuto percepire dal giorno del deposito del ricorso, nel 2020, fino all’effettiva immissione in ruolo.

ministero

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