Lui la uccide, poi non rispetta i piani e rimane vivo. Doveva essere un “classico” omicidio suicidio, ma non è andata così. Non ha avuto il coraggio di uccidersi Alfredo Zenucchi, il marito di Rossella Cominotti, morta venerdì 8 dicembre mattina in un albergo a Mattarani, nel comune di Carrodano, in provincia di La Spezia.
Il fatto
Volevano una fine insieme, alla Filemone e Bauci, il mito romano, o come quella vecchia canzone che cantava Herbert Pagani, “Albergo ad ore”. Volevano morire insieme. “Volevamo farla finita. Prima dovevo uccidere lei, poi mi sarei tolto la vita io. Ma alla fine non ce l’ho fatta”. Queste le parole che ha espresso Alfredo Zenucchi nella stanza del commissariato quando è stato interrogato.
La confessione sarebbe arrivata dopo l’interrogatorio. Non sono ancora chiari, però, i motivi che hanno spinto la coppia a compiere questo suicidio-omicidio ( andato però storto). Fermato nel pomeriggio dopo ore di ricerche dai carabinieri, l’uomo al momento è in stato di fermo con l’accusa di omicidio e sarà portato nel carcere di Massa Carrara.
I vicini si casa
Schivi e riservati. Li descrivono così i vicini di casa e quelli che li vedevano tutti i giorni. I due abitavano in una villetta in provincia di Cremona. Non li sentivano urlare. Una coppia che viva nell’anonimato, mai cenni di instabilità. A qualcuno apparivano strani. Non avevano rapporti con nessuno: “Lui non lo abbiamo praticamente mai visto – dicono – Avremo parlato con lei tre volte in tutto. E per dire buongiorno o buonasera”.
La casa abbandonata
“Da mesi la casa sembrava come abbandonata. L’erba del giardino è cresciuta in maniera smisurata e abbiamo provveduto a tagliarla noi« raccontano alcuni vicini allungando anche l’ombra di presunti problemi economici. Solo una volta c’è stato un confronto: “Anche piuttosto duro per i cani e il modo in cui li tenevano. Sempre liberi, quasi abbandonati a loro stessi – rivela una vicina -. Ci siamo lamentati e lui ci ha quasi aggrediti”.
La scomparsa
Da quanto emerso la coppia era scomparsa da 13 giorni. Nessuno, però, ha deciso di cercarli prima. “Mercoledì è venuta qui una donna a cercare Rossella – spiega un altro vicino -. Ci ha riferito di essere stata mandata dal sindaco di Bonemerse e che temevano fosse morta in casa”. Al lanciare l’allarme è stata una cugina della donna pubblicando un post su Facebook. “I telefoni non ricevono più chiamate e nemmeno whatsApp funziona. Siamo molto preoccupati. Aiutateci”, l messaggio di allarme. Come sapesse che qualcosa di grave potesse essere accaduto. O stesse per succedere.
