Orrore a Rimini, bimba di 3 anni viveva co la zia orco: “Capelli rasati, vedeva i cugini mangiare e lei non poteva”

Una bambina di tre anni veniva maltrattata dagli zii, che sono stati arrestati. Tutto è successo a Rimini, nella abitazione di queste due persone. I carabinieri avevano reagito a diverse segnalazioni che gli erano state fatte dai vicini di casa. Giunti nel posto, si sono ritrovati in una casa del terrore. La bimba era talmente terrorizzata da essersi nascosta sotto il letto. Ma una volta recuperata, i segnali delle violenze erano evidenti sul suo corpo. Lividi di ogni genere, capelli rasati a zero come quelli di un maschietto, condizioni igieniche inesistenti, magrezza eccessiva.

Insomma, la coppia aveva preso la bambina ma non se ne curava affatto. La storia parte dal fratello della donna incriminata, che ha una relazione con la mamma della bambina. Quando la signora va in carcere, l’uomo decide di non prendersi cura personalmente della piccola, e la porta dalla sorella. Le chiede di tenerla fin quando sua madre non sarebbe tornata in libertà. Ma da quel momento non si interessa più alle sue condizioni. Non solo, non contribuisce economicamente al suo mantenimento. E’ stato questo a far scattare nella coppia la voglia di vendicarsi.

E lo hanno fatto nella maniera peggiore, riversando la loro frustrazione sulla bambina che aveva soltanto tre anni. I suoi zii acquisiti hanno deciso di lasciarla crescere senza prendersene cura. La piccola era costretta a guardare i suoi cugini mangiare, mentre lei poteva avere soltanto il minimo indispensabile. Non veniva lavata, al punto che le sono stati tagliati i capelli a zero, probabilmente proprio per non doverli lavare e pettinare. Ma soprattutto veniva picchiata ripetutamente. I lividi sul suo corpo non lasciano adito a dubbi. Così la bimba non ha dovuto soltanto salutare la sua mamma.

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Ma si è ritrovata a essere portata in una casa del terrore. Un destino che può capitare a moltissime figlie di mamme in carcere. Perché quando una donna viene messa in prigione, non si pensa mai a che fine fa la sua progenie. Fortunatamente, le tante segnalazioni hanno portato a un controllo da parte dei carabinieri e adesso la bambina è al sicuro. Non si può dire lo stesso dei suoi zii acquisiti. I due sono stati arrestati nel 2019. Adesso è arrivata la sentenza di primo grado, con una condanna a 3 anni e sei mesi. Inutili sono stati i loro tentativi di depistare gli inquirenti.

In un primo momento infatti hanno cercato di negare qualsiasi tipo di conoscenza o lontana parentela con la bambina. Hanno affermato di averla trovata per strada, in quelle disastrate condizioni. Di averla raccolta proprio per accudirla e per darle una famiglia. Avevano raccontato che la piccola era stata abbandonata fuori la porta della loro abitazione. Ma fortunatamente la verità è venuta a galla e adesso finalmente la bimba potrà trovare una sistemazione migliore.

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