Svolta Kata, la piccola rapita a Firenze ripresa in un video mentre cammina da sola. Guarda

Kata, la bambina di 5 anni scomparsa da sabato pomeriggio a Firenze, è stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso intorno all’ex hotel Astor, dove viveva con la famiglia in zona Novoli, mentre lascia il gruppo di bambini con fratellino e si dirige, da sola, verso la porta del cortile laterale, per poi rientrare nello stesso cortile. È quanto si apprende da fonti vicine agli investigatori.

Kata scomparsa, la mamma: penso sia viva

«Penso che mia figlia sia ancora viva». Lo afferma Katherine Alvarez, madre di Mia Kataleya, Kata per parenti e amici, la bambina di origine peruviana di 5 anni scomparsa il pomeriggio di sabato 10 giugno a Firenze, dall’ex hotel Astor occupato. La donna dal letto d’ospedale dove è ricoverata da lunedì per aver ingerito una piccola quantità di candeggina, ha risposto al telefono alle domande di un giornalista del «Corriere Fiorentino».

Nell’intervista, riportata dal sito del quotidiano, la madre ha spiegato anche il motivo per il quale ha ingerito della candeggina. «Mi sono bloccata in un momento di disperazione e angoscia, avevo perso tutte le speranze, ho sbagliato», ha detto. «Vado avanti, continuo a sperare, so che ci sono tante persone che mi sono vicine. Forse tornerò a casa già stasera, o forse domattina, vediamo», ha aggiunto la madre di Kata. Infine, la donna ha raccontato che questa mattina il marito e padre della bimba scomparsa, appena scarcerato è andato a trovarla in ospedale: «È uscito da Sollicciano ed è venuto qui. Sono contenta che sia uscito, anche lui spera insieme a me, adesso è tornato via dall’ospedale».

La testimonianza: «L’hanno presa dopo aggressione»

«Hanno scritto che c’entrano i romeni, ma non c’entrano nulla, è tutto tra loro. I peruviani lo sanno dov’è la bambina. Non lo sappiamo noi romeni, i bambini giocano qua fuori, perché hanno preso la loro bambina e non una nostra? È perché dieci giorni fa si sono picchiati». Queste le parole di una donna di origine romena che vive nell’ex albergo Astor, il palazzo occupato, casa anche di Kata, la bambina peruviana scomparsa da sabato scorso da quell’immobile. La donna si è fermata a parlare con i giornalisti che stazionano fuori dal palazzo occupato, tra via Maragliano e via Boccherini.

Secondo la sua ricostruzione «non sarebbe una questione di soldi», ma di controllo degli affitti all’interno dell’ex hotel occupato. La donna ricorda l’episodio del 28 maggio, quando dopo un’aggressione un sudamericano è precipitato in strada. «Gli hanno dato una botta con un ferro in testa – racconta – e per la paura si è buttato di sotto e dopo una settimana è sparita la bambina. Si sono picchiati per le stanze. La famiglia lo sa chi ha preso la bambina e l’hanno detto alla polizia. Noi siamo stufi di questa situazione».

Leggi anche: Ritrovata la piccola Kayla, il miracolo tanto atteso è arrivato. Cos’era successo alla piccola rapita

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