Riguardo al caso di Saman Abbas, purtroppo, ogni giorno ci sono dei nuovi racconti e rivelazioni che fanno rabbrividire. Ricordiamo che si tratta della ragazza diciottenne pakistana che è stata prima uccisa e poi fatta a pezzi, dalla sua stessa famiglia solo per aver rifiutato il matrimonio combinato con un altro ragazzo. Nonostante sia trascorso più di un anno da quell’orribile vicenda, continuano ad emergere nuovi retroscena e molti derivano anche dalle telefonata fatte dal carcere.
Gli indagati per l’omicidio, infatti, sono ben 5 membri della sua famiglia, tra cui anche il padre, probabilmente la madre, lo zio e due cugini. Ebbene, proprio uno di loro, un cugino coinvolto, precisamente Ijaz, è stato intercettato durante una telefonata in carcere con lo zio. In quel momento ha svelato un racconto sui particolari dell’uccisione e a riportarne le parole è stato il Corriere della Sera. “Io le tenevo immobili le gambe, mentre gli altri la soffocavano”. Quegli altri erano Danish e l’ altro cugino. Ijaz, però, non si è fermato a dire solo queste parole, il racconto è proseguito anche sulle intenzioni che ha per il futuro.
“Io lo giuro su Allah: parlerò. Sono disonorato da nove mesi. Non ho detto tutto. Mi suiciderò se non sentirò mia madre.” Queste sono state le confidenze che Ijaz, il cugino di Saman Abbas, ha fatto a Danish dal carcere, ovviamente ignaro delle intercettazioni. Inoltre, il fratellino piccolo di Saman, durante l’incidente probatorio, ha confermato le rivelazioni agghiaccianti di Ijaz: “Lei urlava e le hanno tappato la bocca”. Oggi ci sarà un altro capitolo della tragica vicenda: verrà verificato se il corpo trovato vicino al capannone, secondo l’avvocato indicato dal padre, è proprio quello di Saman e ne verrà autorizzata l’estrazione.
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In tutta questa orribile tragedia, c’è da aggiungere anche la scomparsa della mamma di Saman Abbas. Pare che anche lei sia coinvolta e sia complice. Ma, dopo che il marito è stato arrestato, di lei non si hanno avuto più tracce. Ovviamente, la polizia è alla ricerca continua della donna. Il 10 febbraio ci sarà la prima udienza del processo e il PM ha ottenuto il rinvio a giudizio dei cinque imputati suddetti coinvolti nell’omicidio. Per la parte civile, invece, ci sono l’associazione Penelope, il fratellino di Saman, Elena Carletti (la sindaca di Novellara) e l’Unione delle comunità islamiche in Italia.
Inoltre, ricordiamo che Barbara Iannuccelli, l’avvocato dell’associazione Penelope, colei che aiuta i familiari che soffrono per la scomparsa dei propri cari, ha affermato più volte che tale associazione continuerà a lottare affinché ciò che è accaduto a Saman Abbas possa non ripetersi mai più ma anche per fare luce sul ulteriori fatti della tragica vicenda.
