Lo zio di Saman ha finalmente deciso di parlare e oltre a far ritrovare il corpo ha anche rivelato dei dettagli tremendi riguardo l’omicidio. Oggi finalmente può essere effettuata una autopsia sul cadavere della giovane ragazza e scoprire in questo modo se il decesso è avvenuto per le percussioni o per avvelenamento. Tutta la famiglia ha partecipato al delitto: “Io le tenevo ferme le gambe, mentre Danish e l’altro cugino la soffocavano”. Queste sono le parole ottenute grazie a una intercettazione e pronunciate da Ikram Ijaz, un altro cugino della vittima. Danish invece è il nome dello zio che ha guidato l’ ‘operazione’.
Operazione nata a causa della voglia di libertà di Saman. In Iran le donne non possono scegliere l’uomo con cui trascorreranno il resto della loro vita. Sono le famiglie a decidere e accordarsi tra loro, per l’unione dei loro figli. Ma la giovane viveva in Italia e mal sopportava la mentalità tanto retrograda dei suoi genitori. Non voleva essere data in sposa a un uomo che neanche conosceva, un cugino lontano. Era innamorata di un ragazzo, un 23enne che condivideva la sua cultura e la sua religione. Era con lui che desiderava un matrimonio e aveva anche già preparato l’abito da sposa.
Saman si era allontanata dalla sua famiglia, quando la mamma l’ha convinta a tornare dicendo che avrebbero accettato le sue decisioni. Una fiducia data alla persona che l’ha messa al mondo che le è costata la vita. La giovane donna è stata uccisa brutalmente da zio e cugini, a seguito della richiesta dei genitori. Il suo corpo è stato sotterrato in un casolare a 700 mt dalla loro abitazione. Dopo un anno e mezzo, finalmente Danish ha deciso di svelare la posizione: “Parlerò, giuro su Allah, parlerò: da nove mesi sono disonorato”. Così ha dato le indicazioni precise, senza le quali sarebbe stato impossibile recuperare il cadavere.
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Saman è stata seppellita un metro sottoterra, con un metodo antico che veniva utilizzato per le tombe etrusche. Sarebbe stato impossibile rilevarlo. Infatti il capannone in questione era già stato controllato dalla polizia. Era stata la produzione di Chi l’ha visto a suggerire di andare a controllare la zona. Durante il programma di Rai 3 si era scoperto che la famiglia Abbas infatti lo frequentava moltissimo. Ma nulla era stato trovato, finché Danish non ha deciso di svelare i dettagli. Attualmente, i periti sono già al lavoro per una autopsia sul corpo della giovane, i cui risultati dovranno essere presentati entro il 17 febbraio.
Intanto, l’Italia sta aspettando l’estradizione del padre di Saman, Shabbar Abbas. Nonostante le diverse intercettazioni che lo inchiodano, l’uomo insiste di non essere colpevole della morte della figlia. E’ arrivato anche a dire che la giovane è ancora viva. Ovviamente adesso che il cadavere è stato trovato non potrà più appigliarsi a questa idea. A essere indagata insieme a lui è la mamma, Nazia Shaheen. La donna è l’unica che non è stata ancora ritrovata, né in Italia né in Iran. Il 10 febbraio è fissata ugualmente l’udienza contro di loro e gli altri parenti colpevoli della morte della giovane.
