“Ora sono libero, se ne è andata”, e poi “Thiago non è mio, quel figlio non so di chi è”. Sono queste le parole che Alessandro Impagnatiello ha detto alla sua fidanzata “parallela” dopo aver ucciso Giulia Tramontano, la giovane donna scomparsa sabato sera da Senago. La giovane donna statunitense lo avrebbe raccontato agli inquirenti quando è stata ascoltata dagli inquirenti. Le due donne si sono viste sabato mattina anche se per un chiarimento.
La storia parallela
Alessandro aveva due relazione contemporaneamente: una ufficiale con Giulia, di cui erano a conoscenza i familiari e gli amici, l’altra con una giovane statunitense di cui però conoscevano in pochi. Per settimane lo stesso Alessandro non ha mai rivelato alla collega americana ( entrambi barman) di avere una compagna per giunta incinta. Incinta come la statunitense stessa che però ha abortito un mese fa.
La mattina di sabato l’americana, dopo aver tanto trattenuto, ha deciso di conoscere Giulia. Le due si sono viste e dopo l’incontro Giulia ha chiamato il papà e la mamma dicendosi molto turbata dall’accaduto. Giulia infatti non aveva avuto nessun sospetto sul fidanzato prossimo a diventare papà del piccolo Thiago che purtroppo non vedrà mai la luce.
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L’omicidio
Dopo l’incontro tra le due donne, nello stesso appartamento dove Alessandro e Giulia abitavano sarebbe scoppiato un violento litigio. Urla, forse schiaffi e poi Alessandro ha preso un pugnale e l’ha uccisa con due colpi. La sera poi ha preso il cadavere e lo ha portato ad un paio di chilometri dalla abitazione. Ha avvolto il corpo in dei sacchi e poi ha cercato di bruciarlo. La dinamica è stata raccontata da Alessandro agli inquirenti. Stando a quello che si dice, il presunto assassino non avrebbe versato una lacrima mentre raccontava il fatto.