Si tratta di un uomo che viene preso dai carabinieri e portato in caserma, probabilmente per essere ascoltato dagli inquirenti. Potrebbe essere qualcuno che ha visto o che conosce cosa sia successo alla piccola Kata, scomparsa una settimana fa a Firenze. Le immagini sono state pubblicate e rese note dalla trasmissione Quarto Grado, condotta da Gianluigi Nuzzi, venerdì sera. Dal video si vede l’uomo essere preso nella struttura, l’Hotel Astor, ormai occupato da un paio d’anni da alcune famiglie straniere. Mentre esce dall’albergo si copre il volto per non essere ripreso. La persona non risulta indagata, ma probabilmente, sarà stato accompagnato in caserma e ascoltato come persona informati dei fatti.
La nuova ordinanza
In queste ore, su disposizione dei magistrati, l’Hotel Astor è stato fatto sgomberare. Con molta probabilità il lavoro viene svolto per dare la possibilità agli investigatori di procedere e svolgere un lavoro migliore oltre a liberare una struttura occupata abusivamente circa due anni fa. L’hotel ha chiuso dopo la crisi economica dovuta al Covid-19 che ha colpito migliaia di esercizi commerciali un paio d’anni fa.
Il papà e la mamma di Kata
Sia il papà Miguel che la mamma Kathrina sono stati portati in un’altra struttura nelle scorse ore. I magistrati, che stanno lavorando a tutto tondo sulla scomparsa della piccola, vogliono preservare la coppia da possibili ripercussioni. In questa fase non è possibile escludere alcuna pista. Nei giorni scorsi, anche in tv, durante il programma Chi l’ha Visto, il papà della piccola, ha più volte riferito di sapere il perché della scomparsa. Secondo quanto più volte detto, infatti, il padre ha dichiarato che si potrebbe trattare di una questione di soldi, un debito, probabilmente.
L’ipotesi del riscatto
Una guerra tra bande oppure un sequestro che prevedere un riscatto, o un debito non pagato o addirittura un pizzo che i due genitori dovrebbero dare a qualche banda. Al centro delle indagini resta in piedi la pista legata al racket delle stanze. Non si esclude però la pista legata al rapimento come ritorsione per lo stupro di una quindicenne da parte di alcuni peruviani del quartiere San Jacopino.