Berlusconi furioso contro il famoso programma di Canale 5. “Non si lavora così”. Chi rischia il posto

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Pier Silvio Berlusconi ha confermato pubblicamente di essere contrario al servizio mandato in onda da Le Iene che ha portato al suicidio di un uomo. Servizi di cronaca e attualità, inchieste e dissacranti interviste affidate agli inviati del programma che però troppo spesso esagerano nei confronti di quelli che sono ritenuti i colpevoli. Perché a volte capita che un uomo ha pagato il suo debito con la giustizia, ma poi puntato dalla trasmissione si ritrova anche a dover affrontare la gogna pubblica e mediatica. E quella è spesso più difficile da scontare anche della prigione stessa.

Sappiamo che quando il pubblico si accanisce su una persona, troppo spesso questa persona arriva a suicidarsi. Roberto Zaccaria, uomo di 64 anni, è stato inseguito dall’inviato de Le Iene mentre portava sua madre sulla sedia a rotelle per le strade della sua città. Probabilmente i suoi concittadini non erano a conoscenza del reato che lo aveva visto colpevole. Il signore aveva finto di essere una donna e aveva intrattenuto una relazione online con un ragazzo di 24 anni per oltre un anno. Questi, però, si è tolto la vita quando ha scoperto di essere stato ingannato. Ma vediamo cosa è accaduto durante il servizio che ha portato Berlusconi a schierarsi contro il programma trasmesso dalla sua rete.

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Il volto di Roberto Zaccaria è stato pixellato ma non abbastanza. E’ stata ripresa la sua casa, la via in cui abita, la mamma in carrozzina. Insomma, non è stato assolutamente tutelato il suo diritto di privacy. L’uomo è stato inseguito, incalzato, ha perso le staffe, ma soprattutto è stato riconosciuto. Sono apparsi nella sua città cartelloni contro di lui, l’Italia intera è andata a cercarlo per offenderlo. Finché si è tolto la vita. “E’ una cosa che non deve più succedere” ha affermato Pier Silvio Berlusconi. Peccato però che a Le Iene succede molto spesso di mettere alla gogna persone che hanno già pagato il loro debito con la giustizia.

“E’ una vicenda che tocca la mia sensibilità. Noi facciamo una televisione che si occupa di tutti i temi, anche di cronaca, e nel farlo capita di andare oltre ciò che è editorialmente giusto che non è un dato oggettivo ma è legato alle sensibilità personali. E’ una cosa che non deve più succedere: penso che dovremo alzare ulteriormente il livello di attenzione e sensibilità”. Pier Silvio Berlusconi forse si sta rendendo conto che il pubblico di oggi non è più un pubblico passivo. E’ un pubblico pronto a offendere, accusare, accanirsi, costringere un uomo a togliersi la vita. Resta da vedere se Le Iene stesse sono a rischio.

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“Non voglio entrare nello specifico e penso che dire basta a un certo tipo di giornalismo sarebbe come tornare indietro invece che andare avanti. Ma il punto è come viene fatto: servono attenzione e sensibilità, e mi rendo conto che non è facile. Le Iene sono un programma fatto da signori professionisti, Davide Parenti (l’autore) è bravo. Ma è una questione di sensibilità personale: da editore dico che quella cosa lì non mi è piaciuta. E’ un lavoro complesso e può capitare, ma a maggior ragione bisogna tenere alto il livello di guardia”. Per Silvio Berlusconi non toglierà Le Iene dal suo palinsesto, ma sicuramente chiederà loro un cambiamento. Almeno si spera.

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