Novità nel settore pubblico, per impiegati e dipendenti. Oggi il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha firmato una nuova direttiva che riguarda la misura di valutazione dei dirigenti. Una sorta di sistema di valutazione al contrario, dove cioè gli impiegati possono valutare le performance dei loro superiori e distribuire la retribuzione di risultato, nonché il superpremio concordato nel recente contratto nazionale stipulato due settimane fa, si procederà coinvolgendo i pareri dei colleghi, dei dipendenti e, inoltre, si darà voce agli utenti esterni per valutare i livelli di servizio forniti dall’ufficio pubblico.
Come stabilisce la direttiva
In particolare il documento prevede sistemi di valutazione di tutto il personale a partire da quello dirigenziale. Non si limiterà, però, solo alle competenze tecniche, ma la capacità del “superiore” di esercitare in maniera adeguata la propria leadership. Una sorta, quindi, di adeguamento a quelli che sono gli standard europei, dove non si dovrà dare una “voto” sulla quantità del lavoro svolto, ma sui meriti, sulle capacità di organizzazione degli stessi dirigenti. Tra questi, ad esempio, la capacità di superare gli schemi consolidati, il conseguire i risultati e il “far accadere le cose”, la tempestività, la piena assunzione delle proprie responsabilità, la costruzione di team ad alte performance.
Il sistema di valutazione tra colleghi e i questionari anonimi
Una delle novità sarà quella di sviluppare anche degli approcci di valutazione diversi. L’indicazione prevede l’adozione di modelli di “valutazione dal basso”, in cui i collaboratori esprimono in modo rigorosamente anonimo un giudizio sul proprio superiore. Ciò può essere realizzato attraverso questionari anonimi volti a esaminare se l’operato del dirigente è orientato a valorizzare le attitudini del personale, incentivarne la produttività e garantire il benessere organizzativo, tra gli altri aspetti.
Inoltre, si propone la “valutazione fra pari”, coinvolgendo i colleghi, specialmente quelli con i quali si mantiene un rapporto più costante e rilevante. La “valutazione collegiale” basata sul confronto tra i dirigenti (o, a seconda dei casi, tra direttori generali o tra dirigenti apicali) rappresenta un ulteriore approccio che non va trascurato. La stessa normativa andrà in vigore per il comparto scuola, dove saranno i docenti a valutare i propri dirigenti.
Gli stipendi
Il ministro Zangrillo è attualmente impegnato nella redazione della cosiddetta “direttiva madre”, un documento che collegherà i nuovi criteri di valutazione dei dipendenti pubblici ai riconoscimenti economici e agli avanzamenti di carriera. Secondo quanto riportato dal Messaggero, per i dipendenti statali, si prevedono aumenti medi compresi tra i 170 e i 190 euro lordi mensili per i rinnovi contrattuali nel triennio 2022-2024.
L’implementazione basata sul merito coinvolgerà la valutazione che determina l’erogazione del “trattamento economico accessorio e delle progressioni economiche”, includendo premi e scatti economici per gli statali. Questo approccio mira ad incentivare i dipendenti pubblici a operare orientandosi verso il raggiungimento di obiettivi e lavorando in modo autonomo. Di conseguenza, l’anzianità di servizio avrà un peso minore tra i criteri di valutazione, sottolineando l’importanza dell’efficienza e del conseguimento di risultati concreti.