Giulia Cecchettin è morta. Il cadavere della 22enne, scomparsa da sabato 11 novembre insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta, è stato ritrovato questa mattina in un canalone tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone, più precisamente in località Pian delle More.
Mentre sono in corso le analisi di rito, emergono dettagli su come gli inquirenti siano arrivati al ritrovamento del corpo della giovane. Nella zona del lago di Barcis già nei giorni scorsi si era concentrata l’attenzione delle forze dell’ordine, che questa mattina, alle 7, hanno ripreso le operazioni coordinate dalla prefettura.
La svolta nelle indagini è arrivata giovedì mattina in maniera del tutto casuale quando la telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo è stata riaccesa dopo quattro giorni in cui non era operativa per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo.
Come hanno trovato la ragazza
Alla riaccensione, dunque, è scattato l’alert per il transito dell’automobile di Filippo, la famosa Fiat Punto nera. Trattandosi di una zona completamente periferica e per la quale Filippo aveva fatto una deviazione anomala rispetto al successivo rilevamento, alla diga del Vajont, gli investigatori hanno immediatamente iniziato a battere palmo a palmo i dodici chilometri di strada che separano Piancavallo dal lago di Barcis, dove già si era concentrata l’attenzione dei Carabinieri nei giorni scorsi.
I movimenti della Fiat Punto di Filippo dal sabato 11 novembre, giorno della scomparsa, sono stati monitorati grazie al sistema Targa System, adottato da oltre 900 amministrazioni locali per il controllo e la sicurezza delle strade. Si tratta di un software aperto, con telecamere, che leggono targa, marca, modello e colore di un veicolo. Quando identifica un’auto non assicurata o revisionata, o inibita alla circolazione, il Targa System invia in tempo reale le informazioni a un server collegato con il Ministero dei Trasporti. Questi risponde inviando in pochi secondi la notifica agli agenti, che possono così fermare il conducente.