L’ex allenatore di Filippo: “Appare come dottor Jekyll e mister Hyde, sconvolti da aggressione a Giulia”. In una lunga intervista Gennaro Zecchino, ex allenatore di Filippo Turetta, scomparso insieme a Giulia Cecchettin sabato 11 novembre, ha detto che mai si sarebbe aspettato dal ragazzo la brutale aggressione contro l’ex fidanzata. “Spero si penta, altrimenti non so come potrà un giorno fare i conti con la sua coscienza”, ha detto il dirigente della Libertas Volley.
Filippo Turetta e Giulia Cecchettin
“Siamo sconvolti, per noi Filippo era un ragazzo d’oro ma a questo punto ci appare come il dottor Jekyll e mister Hyde”. Con queste parole Gennaro Zecchino, dirigente della Libertas Volley ed ex allenatore di Filippo Turetta, scomparso insieme a Giulia Cecchettin la sera di sabato 11 novembre, ha commentato la notizia del ritrovamento di un breve video, ripreso dalle telecamere della zona industriale di Fossò, in cui si vede il 22enne aggredire e colpire la ragazza.
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, l’uomo ha detto di non avere parole “per descrivere la ricostruzione di quanto avvenuto in quel parcheggio, se non che mai ci saremmo aspettati da Filippo delle azioni così brutali”. Il dirigente della società sportiva e i compagni di squadra di Filippo lo ricordano come un ragazzo tranquillo e con un grande amore per lo sport che praticava.
“Non ha mai saltato un allenamento, veniva anche con la febbre”, ha detto il capitano della squadra Nicolò Bronzato. Conoscevano tutti anche Giulia che in diverse occasioni era andata ad assistere alle partite dell’ex fidanzato. “Ricordo benissimo quel giorno, era il 2 marzo 2022 e avevamo appena vinto 3 set a 0 – racconta Zecchino –. Giulia era venuta a fare il tifo per i ragazzi e poi Filippo ce l’aveva presentata. In quell’occasione l’avevo visto veramente felice, Giulia aveva fatto anche una foto con tutti noi”.
Filippo ha giocato a pallavolo per cinque anni come centrale nella squadra della sua cittadina, Torreglia, in provincia di Padova. Un anno e mezzo fa però arriva la decisione di lasciare l’attività agonistica e di continuare a giocare in una squadra amatoriale. Sembra che lo abbia fatto per concentrarsi sullo studio e recuperare gli esami che gli mancavano.
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Di fronte all’ipotesi che possa aver aggredito e ucciso la ragazza, le persone che lo hanno conosciuto non riescono a darsi una spiegazione e a capire come quel ragazzo che non aveva mai dato problemi in passato sia arrivato a tanto. “Voglio ancora credere che il mio ex giocatore di pallavolo, il ragazzo che conosco e che ritenevo essere di buon cuore, non si sia spinto oltre quest’aggressione. Se è tutto vero spero solo si penta, perché già così non so come potrà un giorno fare i conti con la sua coscienza”, conclude l’ex allenatore.
Invece purtroppo l’epilogo è stato diverso e addirittura si pensa roa ad una premeditazione nell’assassinio. Il ragazzo infatti avrebbe pianificato la fuga procurandosi contanti ingenti e avrebbe anche trovato un modo alternativo per usare internet e i social spegnendo il suo cellulare ormai irrangiungibile. Leggi qui: