Nuova pillola anti obesità sicura e molto efficace: eliminato fino al 13% del peso in 6 mesi, considerando una media di 100 Kg si potrebbero perdere fino a 13 kg in soli 6 mesi. Un nuovo farmaco orale anti obesità ha abbattuto fino al 13 percento del peso in 6 mesi (senza effetti collaterali significativi) in un trial clinico di Fase 2. Si stima che sarà più economico dei farmaci GLP-1 basati su iniezione. I risultati preliminari considerati “entusiasmanti” da Roberto Burioni in un post su X, ex Twitter.
Come funziona la pillola anti obesità
Un nuovo farmaco sperimentale anti obesità ha dimostrato di essere sicuro ed efficace, eliminando circa il 13 percento del peso in 6 mesi e senza effetti collaterali significativi. Il trattamento si pone come potenziale, valida alternativa alla nuova classe di farmaci per combattere i chili di troppo che sta riscuotendo enorme successo in questi ultimi anni, anche grazie alla considerevole spinta mediatica. Pur basandosi sullo stesso principio d’azione, l’orforglipron – questo il nome del farmaco – a differenza della semaglutide e affini si assume quotidianamente per via orale, e non tramite iniezione. Ciò può ampliare sensibilmente la platea di pazienti, dato che non tutti hanno un buon rapporto con gli aghi. Si stima inoltre che una volta commercializzato possa essere sensibilmente più economico.
A dimostrare l’efficacia del nuovo farmaco orale anti obesità è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università McMaster di Toronto (Canada), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell’Università di York, della Wharton Weight Management Clinic, del centro Texas Diabetes and Endocrinology di Austis, della casa farmaceutica Eli Lilly and Company – la produttrice del medicinale – e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Sean Wharton, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio di Fase 2 randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo nel quale sono state coinvolte 272 persone con sovrappeso o obesità.
Il peso medio al basale era di circa 110 chilogrammi mentre l’indice di massa corporea (Bodiy Mass Index – BMI) medio era di 37,9. Tutti i partecipanti avevano almeno una condizione cardiometabolica associata ai chilogrammi in eccesso ma nessuno soffriva di diabete di tipo 2. Sono stati divisi in gruppi con dosaggi crescenti di orforglipron – dosi da 12, 24, 36 o 45 milligrammi – e nel gruppo di controllo che ha ricevuto il placebo. Le pillole sono state assunte quotidianamente per 9 mesi (36 settimane) e i ricercatori hanno messo a confronto il peso corporeo rispetto al basale alla settimana 26 (6 mesi) e a 9 mesi.
I risultati della ricerca
Dai risultati è emersa la significativa efficacia dell’orforglipron nella riduzione del peso corporeo. A sei mesi dall’inizio dello studio, infatti, i gruppi che hanno assunto il farmaco hanno avuto una riduzione del peso compresa tra l’8,6 percento e il 12,6 percento, contro il 2 percento osservato nel gruppo placebo. Al nono mese la riduzione è arrivata fino al 14,7 percento nei gruppi trattati, rispetto al 2,3 percento del placebo. “Una riduzione di peso di almeno il 10 percento entro la settimana 36 si è verificata nel 46 – 75 percento dei partecipanti che hanno ricevuto orforglipron, rispetto al 9 percento di quelli che hanno ricevuto il placebo”, hanno scritto il professor Wharton e colleghi nell’abstract dello studio.
A rendere ancora più significativi i risultati di questo studio il fatto che, oltre alla significativa perdita di peso, è stato osservato anche un “miglioramento di tutte le misure cardiometaboliche e correlate al peso prespecificate”. Inoltre sono stati riscontrati effetti collaterali solo lievi e moderati, principalmente di tipo gastrointestinale (che comunque hanno spinto dal 10 al 17 percento dei partecipanti a sospendere l’assunzione del farmaco).
Come indicato, l’orforglipron si basa sul medesimo principio di azione della semaglutide, trattandosi di un agonista del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1). Questa classe di farmaci simula l’azione di un ormone per innescare un duraturo senso di sazietà e regolare la glicemia, anche per questo sono efficaci anche contro il diabete di tipo 2 (per il quale erano stati originariamente concepiti). I risultati del nuovo studio sono stati accolti con entusiasmo anche da Roberto Burioni, che ha pubblicato un post ad hoc su X (ex Twitter).
Recentemente sono balzati agli onori della cronaca i risultati di un altro farmaco sperimentale, che in test preclinici su modelli animali è stato in grado di eliminare tutto il peso in eccesso anche con una dieta ipercalorica. I dettagli della nuova ricerca “Daily Oral GLP-1 Receptor Agonist Orforglipron for Adults with Obesity” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine.