L’articolo narra un tragico evento accaduto a Bovolenta, in provincia di Padova, dove Alberto Pittarello ha ucciso la sua ex compagna, Sara Buratin, madre della loro figlia quindicenne. La premeditazione dell’omicidio è sospettata dagli investigatori per vari dettagli.
Alberto ha scelto come giorno per l’omicidio il martedì, sapendo che Sara era solita avere quel giorno libero dal lavoro come assistente alla poltrona di un dentista. Coincidenza inquietante, anche Alberto ha preso un giorno di ferie quel martedì, comunicandolo all’azienda in anticipo. Questo suggerisce una pianificazione anticipata dell’omicidio.
Il giorno dell’omicidio, Alberto chiama la madre di Sara per informarsi se la casa è vuota.
Quando Sara si trova da sola, viene improvvisamente attaccata alle spalle con un coltello da escursionista, subendo ferite mortali al collo e alla nuca. Dopo l’aggressione, l’aggressore abbandona il coltello sul luogo del crimine e fugge. Poco dopo, la madre di Sara trova il corpo senza vita della figlia nonostante i suoi sforzi disperati per rianimarla.
L’intero tragico episodio si verifica tra le 10:05 e le 10:35 di un martedì, proprio nel momento in cui Alberto e il suo furgone spariranno nel nulla. Le prime ricerche di Alberto si concentrano sul ritrovamento del furgone, che si presume essere finito nel fiume Bacchiglione. Tuttavia, dalle analisi dei telefoni cellulari non emergono segnali sospetti o indizi di comportamenti anomali da parte di Alberto prima dell’omicidio.
La sera precedente alla tragedia, Alberto aveva giocato a calcio a 5 con i suoi amici del team sportivo, raccontando loro che lui e Sara avevano rotto la loro relazione. Questo fatto fa supporre che Alberto non avesse rivelato alcun dettaglio sui suoi oscuri piani omicidiari.
Il dettaglio
Un dettaglio significativo emerso dalle dichiarazioni della madre di Sara, Maria Pasqualetto, è che non era mai stata testimone di litigi tra la coppia. Nonostante fossero stati insieme per vent’anni e avessero una figlia in comune, la fine della loro relazione era stata mantenuta segreta; solo due settimane prima del tragico evento Sara aveva deciso di tornare a vivere con sua madre portando con sé la bambina.
La possibile premeditazione
Sembra che Alberto Pittarello abbia pianificato attentamente le sue azioni, nascondendo le sue vere intenzioni persino ai suoi amici e compagni di squadra, secondo quanto riportato da Sara Buratin.
