Ennesima tragedia familiare, questa volta avvenuta a Torre Annunziata ed Adalgisa Gamba ne è la protagonista. La donna aveva inviato vari messaggi al marito, nei quali racconta che il figlio non ha voglia di dormire, che voleva il ciucco e che bisognava agire per fargli togliere il vizio, magari facendolo “schiattare”. La vicenda è avvenuta nel gennaio del 2022 ed ha sconvolto tutta la provincia di Napoli.
La tragedia è dunque avvenuta in seguito a dei capricci della piccola vittima, che la madre sospettava fosse autistico. Dopo aver soffocato ed ucciso suo figlio, Adalgisa Gamba si è poi buttata a mare con lui. È stata intanto disposta una perizia psichiatrica da parte della corte di Assise di Napoli, il cui obiettivo è cercare di capire se la mamma fosse capace di intendere e di volere durante l’omicidio. Tuttavia, sia la procura di Torre Annunziata, sia il pm Andreana Ambrosino si sono opposti. Il motivo dell’opposizione è che la mamma era già stata sottoposta due volte a perizie di questo tipo.
Fondamentale per fare maggiore chiarezza circa la tragedia è stato l’ufficiale dei carabinieri che si è occupato delle indagini, poiché ha fornito informazioni aggiuntive. Difatti, stando alle sue dichiarazioni, dal cellulare di Adalgisa sarebbero emersi indizi importanti. Controllando la cronologia di ricerca del suo telefono, è emerso che avesse il sospetto che suo figlio fosse autistico poiché, difatti, ha cercato di documentarsi il più possibile sull’argomento. Ma non è tutto: dallo stesso cellulare, è stato possibile leggere messaggi scambiati con il marito.
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In tali messaggi, era già preannunciabile la tragedia. Lamentele, ira, minacce velate di omicidio, questo quanto emerso. “Forse vuole il ciuccio. Oppure lo facciamo schiattare? Così magari si toglie il vizio”. Questa è solo una delle frasi agghiaccianti ritrovate grazie alle ricerche degli agenti. Ma forse, il peggio arriva quando, sempre facendo fede alla cronologia di ricerca internet, risulta chiaro che Adalgisa Gamba stesse cercando un modo per sbarazzarsi di suo figlio, documentandosi sulle modalità per ucciderlo.
Tra le ricerche sono presenti “buttare un bambino nel mare”, “come soffocare un bimbo”, “bimbo ucciso con candeggina”. Insomma, la madre ha letto articoli di cronaca nera il cui tema principale era l’omicidio dei propri figli ma anche cercato metodi efficaci per poterlo strangolare. Tutto questo, secondo l’accusa, ha reso chiaro che fosse assolutamente lucida e capace di intendere e di volere. Inoltre, è evidente che si tratti di qualcosa di premeditato, secondo l’accusa. Sarà poi la perizia psichiatrica a dare informazioni aggiuntive.
